Francesca (7 marzo)

Foto di Sergio Daniele Donati






Gocce d'acqua, 
Francesca;


colano su un lavandino 
di lavica i ricordi. 

Un lavandino di lavica





Armonie lente, 
blues in minore, 


scivolano sulla pietra 
della memoria, grigia. 


Fanno plic, plic nella mente. 


Nella mente





Cosa diresti, Francesca, 
lo so bene! 


Parole della lingua antica, 
per coprire il vero. 


Il vero





Vibra il dono, 
mia dannazione, 
per non vedere. 

Non vedere



Eccolo il nuovo, 
Francesca, 


giorno che tinge 


il passato 
di colori pastello


Colori pastello





Lingua nuova, 
passo di gatto. 


Gocce di memoria 


sostenute 
da presenze eteree, 
e dal Salmista, 


e dalla tua mano. 


La tua mano





Sei un plic, plic, 
che sostiene, 
Francesca. 


Plic, plic. Sostieni





E bussi alla tempia, 
stanca, 
e sorridi e dici: 


“Il sasso è tornato 
a galla, levigato. 


Poggia la penna, 
se la mano è stanca 
e le idee mancano”. 

E le idee mancano 





Sei nel soffio, 
Francesca. 


E guidi dall'altrove. 


Dall'Altrove

Un lavandino di lavica
nella mente
e non vedere
il Vero;
colori pastello
nella tua mano,
Francesca.
Plic, plic. Sostieni(mi),
Francesca,
le idee mancano
dall'Altrove












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