Sitar e Tiorba

Il suonatore di Tiorba 
Mi parlavi del tuo Sitar
- di come le sue note diafane
ti trascinavano lontano,
là, nell'altrove eterno
che era la ricerca dei tuoi occhi, Maestro -
Io sorridevo stupito
al ricordo del suono della mia Tiorba
- ché per me è l'Antico il fiume in piena 
in cui immergo le mie malinconie -
Sei sempre stato più avanti di me, Maestro,
e di questo mio seguir le tue impronte
ormai coperte dal velo bianco
della dimenticanza 
ancora una volta elevo il canto.
Fu diafano il nostro incontro
e antica la sua tessitura.
Erano fili d'argento su un arazzo persiano
in cui il mio sguardo semita
e il tuo passo franco
parlavano la lingua comune 
- e mai dimenticata - 
della goccia d'olio sacro
su palmi di mani vissute.





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