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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 07 - Per una lettura de "Ogni persona ha un nome" di Zelda Schneersohn Mishkovsky

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  di Sergio Daniele Donati Zelda Schneersohn Mishkovsky, in ebraico: זלדה שניאורסון-מישקובסקי‎, più famosa come Zelda (Dnipropetrovs'k, 20 giugno1914– Gerusalemme, 30 aprile 1984), è una poetessa israeliana di origini est-europee. (per notizie sulla sua biografia si rimanda a questo  link ) La sua poesia è densa della religiosità tipica dell'ebraismo Ashkenazita e di richiami ad una modernità che non rinnega le radici del passato. Leggendone i tratti non è difficile riscontrare tracce di un certo misticismo ebraico che però non si traduce mai in simbolo di difficile comprensione; anzi, diviene forma di dialogo col lettore, capace di svelare ciò che il lettore stesso, nelle sue profondità già conosce. Nella sua poesia « Ogni persona ha un nome », di cui si riporta sotto il testo, nella mirabile traduzione di Sarah Kaminski e Maria Teresa Milano , questo appare evidente. Ogni persona ha un nome (di Zelda Schneersohn Mishkovsky) Ogni persona ha un nome datole dal Signore da suo pa

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 07 - Per una lettura de "Ogni persona ha un nome" di Zelda Schneersohn Mishkovsky

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  A cura di Sergio Daniele Donati Zelda Schneersohn Mishkovsky, in ebraico: זלדה שניאורסון-מישקובסקי‎, più famosa come Zelda (Dnipropetrovs'k, 20 giugno1914– Gerusalemme, 30 aprile 1984), è una poetessa israeliana di origini est-europee. (per notizie sulla sua biografia si rimanda a questo  link ) La sua poesia è densa della religiosità tipica dell'ebraismo Ashkenazita e di richiami ad una modernità che non rinnega le radici del passato. Leggendone i tratti non è difficile riscontrare tracce di un certo misticismo ebraico che però non si traduce mai in simbolo di difficile comprensione; anzi, diviene forma di dialogo col lettore, capace di svelare ciò che il lettore stesso, nelle sue profondità già conosce. Nella sua poesia « Ogni persona ha un nome », di cui si riporta sotto il testo, nella mirabile traduzione di Sarah Kaminski e Maria Teresa Milano , questo appare evidente. Ogni persona ha un nome (di Zelda Schneersohn Mishkovsky) Ogni persona ha un nome datole dal Signore da

Steppenwolf (divertissement)

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Vi prego, mia Dama, non badate ai miei piedi rozzi e al passo da montanaro  che porto in una così fine danza. La discesa dalle stelle solitarie e fredde alle braci dei vostri occhi è stata troppo veloce e, se odoro di cometa, non dovete temere. Io qui voglio farmi pianeta - anzi satellite - e voi, che ora ridete per le mie strane parole, astro benevolo.  Insegnatemi a danzare  le danze della seduzione che d'essere il naufrago del firmamento non ho più forza.  E quel sorriso che vedo aprirsi nel vostro volto di luna già mi parla del vostro progetto di conversione di un Steppenwolf ¹ in uomo, col mio assenso. ¹ dal tedesco «lupo della steppa», è il titolo di famoso romanzo di Hermann Hesse

Steppenwolf (divertissement)

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Vi prego, mia Dama, non badate ai miei piedi rozzi e al passo da montanaro  che porto in una così fine danza. La discesa dalle stelle solitarie e fredde alle braci dei vostri occhi è stata troppo veloce e, se odoro di cometa, non dovete temere. Io qui voglio farmi pianeta - anzi satellite - e voi, che ora ridete per le mie strane parole, astro benevolo.  Insegnatemi a danzare  le danze della seduzione che d'essere il naufrago del firmamento non ho più forza.  E quel sorriso che vedo aprirsi nel vostro volto di luna già mi parla del vostro progetto di conversione di un Steppenwolf ¹ in uomo, col mio assenso. ¹ dal tedesco «lupo della steppa», è il titolo di famoso romanzo di Hermann Hesse

Steppenwolf (divertissement)

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Vi prego, mia Dama, non badate ai miei piedi rozzi e al passo da montanaro  che porto in una così fine danza. La discesa dalle stelle solitarie e fredde alle braci dei vostri occhi è stata troppo veloce e, se odoro di cometa, non dovete temere. Io qui voglio farmi pianeta - anzi satellite - e voi, che ora ridete per le mie strane parole, astro benevolo.  Insegnatemi a danzare  le danze della seduzione che d'essere il naufrago del firmamento non ho più forza.  E quel sorriso che vedo aprirsi nel vostro volto di luna già mi parla del vostro progetto di conversione di un Steppenwolf ¹ in uomo, col mio assenso. ¹ dal tedesco «lupo della steppa», è il titolo di famoso romanzo di Hermann Hesse

Un sogno

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È una sorta di reflusso represso una voce di pietre e licheni un miagolio di notte un'assenza d'azione, senza interpuzioni né verbo osservare dei tronchi nei boschi la sola corteccia, la voce di quel sogno ricorrente. Nebbie e muschi e un ruscello sotto un cielo color indaco e un gorgoglio indistinto che sussurra: « non hai ascoltato abbastanza; non è qui la risposta» . E non si scosta il mio sguardo immobile dalla corteccia bianca della betulla, ché forse a me piace soltanto porre domande inutili a chi non sa rispondere. Sergio Daniele Donati - inedito 2022

Un sogno

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È una sorta di reflusso represso una voce di pietre e licheni un miagolio di notte un'assenza d'azione, senza interpuzioni né verbo osservare dei tronchi nei boschi la sola corteccia, la voce di quel sogno ricorrente. Nebbie e muschi e un ruscello sotto un cielo color indaco e un gorgoglio indistinto che sussurra: « non hai ascoltato abbastanza; non è qui la risposta» . E non si scosta il mio sguardo immobile dalla corteccia bianca della betulla, ché forse a me piace soltanto porre domande inutili a chi non sa rispondere. Sergio Daniele Donati - inedito 2022

Un sogno

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È una sorta di reflusso represso una voce di pietre e licheni un miagolio di notte un'assenza d'azione, senza interpuzioni né verbo osservare dei tronchi nei boschi la sola corteccia, la voce di quel sogno ricorrente. Nebbie e muschi e un ruscello sotto un cielo color indaco e un gorgoglio indistinto che sussurra: « non hai ascoltato abbastanza; non è qui la risposta» . E non si scosta il mio sguardo immobile dalla corteccia bianca della betulla, ché forse a me piace soltanto porre domande inutili a chi non sa rispondere. Sergio Daniele Donati - inedito 2022

(Redazione) - Dissolvenze - 06 - Chewing Punk

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di Arianna Bonino Ho cercato sul mio vocabolario etimologico – sempre a portata di mano – la voce “punk”, ma non l’ho trovata e allora ho ripiegato su “punch” che però, essendo, come ricordo dai tempi della nonna - che oltretutto lo chiamava “punch” con la “u” – essendo, dicevamo, una bevanda preparata con acqua bollente, rhum o altro liquore, zucchero e scorza di limone – la nonna lo faceva col Mandarinetto Isolabella e lo serviva in quei terribili bicchierini di vetro con manico in ferro, di una scomodità crudele - essendo il punch, dicevamo tale torturante pozione, a differenza del termine “punk”, la cui etimologia al momento rimane ignota, il “punch” affonda invece le sue origini linguistiche nel “puncho”, che compare, a quanto pare, per la prima volta come “ponchio” nel 1745, a sua volta rifacendosi all’inglese che lo sfodera già nel 1632, avendolo mutuato e tramutato in britannico dall’hindi pā ñc , che poi è un numero e quindi indica con onesta franchezza che servono cinque ing

(Redazione) - Dissolvenze - 06 - Chewing Punk

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A cura di Arianna Bonino Ho cercato sul mio vocabolario etimologico – sempre a portata di mano – la voce “punk”, ma non l’ho trovata e allora ho ripiegato su “punch” che però, essendo, come ricordo dai tempi della nonna - che oltretutto lo chiamava “punch” con la “u” – essendo, dicevamo, una bevanda preparata con acqua bollente, rhum o altro liquore, zucchero e scorza di limone – la nonna lo faceva col Mandarinetto Isolabella e lo serviva in quei terribili bicchierini di vetro con manico in ferro, di una scomodità crudele - essendo il punch, dicevamo tale torturante pozione, a differenza del termine “punk”, la cui etimologia al momento rimane ignota, il “punch” affonda invece le sue origini linguistiche nel “puncho”, che compare, a quanto pare, per la prima volta come “ponchio” nel 1745, a sua volta rifacendosi all’inglese che lo sfodera già nel 1632, avendolo mutuato e tramutato in britannico dall’hindi pā ñc , che poi è un numero e quindi indica con onesta franchezza che servono cin