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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 22 - "Guardiani delle parole": appunti sparsi sull'Etica della Parola - parte prima

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  di Sergio Daniele Donati Parlare di Etica della parola poetica - lo   si sa bene - significa addentrarsi in una selva di contenuti invisa ai più e, per molti aspetti, avversati anche in modo esplicito.  "La parola, specie se poetica, non dovrebbe avere contenuto etico in sé", si dice, "ma dovrebbe essere sotto costante attenzione solo l'elemento estetico di ogni scrittura poetica". L'assunto, intendiamoci bene, non è privo di una sua dignità filosofica e giuridica, perché, appunto, confina con ogni discorso relativo al principio sacrosanto della libertà espressiva. Il poeta, si sostiene, non deve essere limitato nella sua scelta lessicale, formale e/o contenutistica.  Tutto deve poter esser detto, o scritto. E non sarò certo io a voler negare questo dato di libertà. Tuttavia rimarco che questo ragionare forse si fonda su una visione assai antiquata, e forse sorpassata di etica, secondo la quale la stessa attiene solo al significato di ciò che viene detto o

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 22 - "Guardiani delle parole": appunti sparsi sull'Etica della Parola - parte prima

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  A cura di Sergio Daniele Donati Parlare di Etica della parola poetica - lo   si sa bene - significa addentrarsi in una selva di contenuti invisa ai più e, per molti aspetti, avversati anche in modo esplicito.  "La parola, specie se poetica, non dovrebbe avere contenuto etico in sé", si dice, "ma dovrebbe essere sotto costante attenzione solo l'elemento estetico di ogni scrittura poetica". L'assunto, intendiamoci bene, non è privo di una sua dignità filosofica e giuridica, perché, appunto, confina con ogni discorso relativo al principio sacrosanto della libertà espressiva. Il poeta, si sostiene, non deve essere limitato nella sua scelta lessicale, formale e/o contenutistica.  Tutto deve poter esser detto, o scritto. E non sarò certo io a voler negare questo dato di libertà. Tuttavia rimarco che questo ragionare forse si fonda su una visione assai antiquata, e forse sorpassata di etica, secondo la quale la stessa attiene solo al significato di ciò che viene

Poesie di Antonella Lucrezia Puddu

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  Salvami Dimmi 'salvami' ed io ti salverò Leccherò il dolore ingoiandolo Tremerò al passaggio potente di carezze senza causa Chinerò il capo al cospetto della tua benedizione Prima di sera il fuoco tiepido della nostalgia tornerà vivo al salire lento del tuo corpo sul mio. Fenice Assioma confuso senza pudore Amore Si ritrovarono senza ragione A ridosso l'uno dell'altra Corpi ribelli guerrieri di pelle carne senz'ossa lasciate a bruciare per poter ritornare. Profumi d'umore caduti a sudare in pozzi di vita goduta acqua implorata che continua a mancare, a grondare, inferni di eco di giorni proibiti d'incontro voluti a respiro venuti ad andare. E dopo aver fatto l'amore per ore ed ore senza peccato tra cenere e fiato bendati sull'orlo di prato infuocato dalla torrida onda, risorsero insieme dall'unico seme. Train Svuotando nel viaggio il mio più intimo Intero, nell'abisso increspato di carta regalo, spero un dono, un gelato. Cerco, nel silenzio

Due poeti allo specchio (Davide Cortese e Sergio Daniele Donati)

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  Di Davide Cortese - inedito 2023 Questi versi non faranno tremare la mafia non sono scomodi, non attaccano il potere. Non concorrono in alcun modo alla fine della guerra. Sono bellamente inutili, è vero. Cosa farsene di queste pagine gentili? Fiori di carta da infilare nei fucili? Di Sergio Daniele Donati - inedito 2023 A cosa serve un firmamento che inutilmente poggia sul piano inclinato dei nostri desideri? E che dire dell'ostinato progetto di dar senso ai suoni  che chiamiamo parole? Niente è più mafioso d'un verso incapace d'esistere senza scopo, così,  come esiste da sempre  la conta degli istanti  che ci separano dalla morte. ____ NOTE BIOBLIOGRAFICHE Davide  Cortese  (Isola di Lipari, 1974) ha pubblicato la sua prima silloge poetica, ES , nel 1998. A questo libro sono seguite le sillogi: Babylon Guest House, Storie del bimbo ciliegia, ANUDA, OSSARIO, MADREPERLA, Lettere da Eldorado, DARKANA, VIENTU (una raccolta di poesie in dialetto eoliano) Zebù bambino e Teneb

Tre poesie di Floriana Coppola

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  Accade così. Un momento definisce un bivio, un incontro, un inciampo e allora la solitudine diventa un abito stretto che non contiene più e si lascia andare   una dopo l’altra le strade e i vicoli scuri la rapida scesa dagli angoli ancora bui il chiarore, così incandescente e bianco,  bagna la fronte  umida, la ringhiera del piano  e il davanzale pieno di piante  un passero nascosto tra i vasi una finestra scalza, lo spigolo duro del balcone il sole, inseparabile prigionia lo spazio tra il corpo e la luce prende a piene mani il vento  rovista nei panni  stesi tra i fili appena rigidi  ponti sospesi tra le case e le ciminiere tra le cucine e i focolari accesi stana il canto la rosa scarlatta, il piacere infinito la danza sbagliata ritorna, la carta capovolta del Mago la Stella sulla pelle svapora il canto  delle sue ciglia nere    così sul marmo sciupato degli scalini su ogni carezza, il manto liscio della schiena     la tigre si struscia nel salotto buono di casa  aggroviglia la coda

(Redazione) - Quattro anni assieme - Buon compleanno "Le parole di Fedro"

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Happy Birthday "Le parole di Fedro" __ Può un pazzo dire di non aver saputo di esistere prima di aver preso in mano una penna e tentato di comporre poesie con un vocabolario stretto, da bambino: cielo, mamma, papà, mare ? Poi capita che quel pazzo legga a sedici anni Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta di Robert M. Pirsig  e ne rimanga folgorato - al punto da rileggerlo diciotto volte nell'arco della sua esistenza, trovandone significati sempre nuovi. E intanto il pazzo leggeva e studiava e scriveva, lasciando però tutto nei cassetti.  Strabordavano, colavano parole da quei legni, come sudori che dovevano però rimanere nascosti.  Ma la parola -  si sa - è ribelle e una volta detta o scritta pretende il suo volo, non può essere costretta in una gabbia dorata che solo chi la pronuncia può osservare.  Ecco perché è nato Le parole di Fedro, figlio di un'idea precisa.  La parola è orfana e pretende, col tempo, di tornare al suo genitore biologico o, a