(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 23 - "Guardiani delle parole": appunti sparsi sull'Etica della Parola - parte seconda
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di Sergio Daniele Donati Nella prima parte di questi appunti sparsi dedicati all'etica della parola (lo trovate nell'articolo apparso su Le parole di Fedro il 1.8.23 - link ) abbiamo sfiorato il tema, a me molto caro, del nostro posizionamento nei confronti di qualcosa che in fondo non è mai perfettamente definibile nel suo esatto perimetro. Esiste, dicevamo, la necessità di cura dell'oggetto "parola", di scegliere, in altre parole, una postura attenta dal guardiano, e custode. Se ogni parola è elemento ed alimento creativo, e non solo descrittivo, non possiamo che osservarne le potenzialità a lungo, prima di pronunciarla o scriverla. Questo perché ogni nostro dire in fondo - ma anche in superficie - è un passaggio stretto, un lento passo sul crinale che ha confine con due abissi; quello dell'incomunicabilità totale e quello di un silenzio che atterrisce. Per questo motivo bisognerebbe abituarsi, quando di parola trattiamo, a evitare, se non necessario, l&