(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 27 - Qualche riflessione sulla parola
di Sergio Daniele Donati L'anno nuovo è appena cominciato - come un neonato lancia i suoi primi vagiti - e mi ritrovo in mano riflessioni che datano qualche decennio. La parola che riflette sulla parola stessa in fondo è il più antico e folle dei paradossi, ciò che ci dice, senza mezzi termini, che dal logos non siamo strutturati per uscire, se si escludono alcune esperienze contemplative estreme, e il pensiero si struttura attorno al linguaggio. Pensando parliamo e parlando arricchiamo il nostro vocabolario cognitivo e cogitante. La parola struttura il pensiero - e non il contrario ( 1 ) - e il campo su cui ci muoviamo e, molto più spesso, inciampiamo come poeti e amanti della parola, va esplorato con la cautela del cercatore di tracce, nei boschi. Un bosco pieno di insidie che cozzano inesorabilmente con frasi da noi apprese e ripetute, come slogan. Le ascolto spesso proclamate a macchinetta anche dalle menti che io considero più fini, quasi a voler trovare consolazione