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Visualizzazione dei post da agosto, 2024

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 35 - In dialogo col Salmista #1

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  di Sergio Daniele Donati Dice il Salmista in un passaggio del salmo 42 (versetto 9): תְּהֽוֹם־אֶל־תְּה֣וֹם ק֭וֹרֵא לְק֣וֹל צִנּוֹרֶ֑יךָ כָּֽל־מִשְׁבָּרֶ֥יךָ וְ֝גַלֶּ֗יךָ עָלַ֥י עָבָֽרו  יוֹמָ֤ם ׀ יְצַוֶּ֬ה יְהוָ֨ה ׀ חַסְדּ֗וֹ וּ֭בַלַּיְלָה  שִׁיר֣וֹ עִמִּ֑י תְּ֝פִלָּ֗ה לְאֵ֣ל חַיָּֽי׃ Ecco una mia traduzione il più fedele possibile al dettato letterale del testo.  L'abisso chiama l'abisso,  urlando alla voce delle tue cascate;  tutte le tue esplosioni e onde sono passate su di me. Di giorno Egli comanda la sua benevolenza (su di me) e di notte il suo canto è con me; una preghiera al Signore della mia vita.      Ogni volta che mi soffermo su questo passaggio mi perdo e, allo stesso tempo, paradossalmente mi radico. E’ ciò che sempre avviene quando leggo i  תהילים (trans.  Tehillim - Salmi) (1) (2) : immensa opera etica, poetica, psicologica della sapienza antica ebraica. Sono i Salmi che ci ricordano la necessità del movimento e dello spaesamento affinché la radice stessa poss

Il sogno di un sogno

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Eppure vorrei anch'io posare la nuca su una pietra e sognare una scala al cielo. Non desidero nemmeno presenze angeliche o promesse di discendenze numerose. Solo una pietra, una scala e il sogno di felicità per il mio unico figlio. ______ Testo - inedito 2024 - e foto di Sergio Daniele Donati 

In ricordo del Mestro

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Mi pareva allora che il mondo avesse  riflessi infiniti sulle mie retine e che potessi adagiarmi finalmente sull'immagine  di un'infanzia mai vissuta. Mi dicesti preoccupato di aprire gli occhi, Maestro. Un abisso senza fondo, una scala di legno, dai pioli insicuri, e tu che mi tendevi la mano. _______ Testo inedito (2024) di Sergio Daniele Donati 

Notturna #4

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Accade così, d'improvviso, che un'eterna distrazione si plachi,  estasiata dall'afona tenacia del mondo vegetale. _______ Testo (inedito 2024) e foto di Sergio Daniele Donati 

(Redazione) - Leopoldo Lonati: Discorso senza un alito di vento - lettura di Anna Rita Merico (1)

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  Foto dal web Polvere, granchi, testuggini, pioggia, foglie, biscia, api, platani, balena, acqua, neve, talpa, fragoline, lamponi, insetti, felci, more, balena, lampade, notte, fragoline di bosco. Un erbario. Un bestiario. Una lente sull’intera Natura adagiata in un Quolet immobile di tempo sacro, circolare. Che supplichino ora. Che supplichino Dio s’Egli ancora non si è stufato. Che supplichino e invochino qualcosa. Qualcosa che dia origine a qualcosa.  ( 10. pg 22) Perdita. Tagli di perdita. Si frantumano barriere tra le scale del vivente. La Poesia entra a scandagliare la perdita. Ne registra paesaggio tra polvere e fango. Sono solo gli elementi della natura a battere un segno di presenza, pur nello stremo delle forze. Tutto è riconoscibile nel proprio essere in preghiera. Anche il tempo percola via, muto, sigillato nel latteo di acque che raccolgono potenze sferrate. Di cosa si nutre il paesaggio di questi versi? Quale apocalisse dell’anima bordeggiano? Dovevamo custodire il respi

(Redazione) - Dissolvenze - 34 - Le fragole e i ragni

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  Di Arianna Bonino